martedì 21 luglio 2020

IL COMITATO FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE


Nella serata di Giovedì 16 luglio 2020, a Lanzo Torinese, presso il salone polivalente LanzoIncontra, si è svolta la prima riunione del periodo post Covid del Comitato per la Difesa dell'Ospedale di Lanzo. Gli ingressi sono stati controllati da volontari del Comitato che hanno igienizzato le mani dei partecipanti e verificato che tutti fossero seduti. I quasi 100 posti in sala, con le sedie disposte a distanza di sicurezza, hanno accolto le numerose persone intervenute. Presenti i sindaci o consiglieri delegati di Lanzo T.se, Coassolo, Ala di Stura, Viù, Mezzenile, Groscavallo, Balangero, Fiano, BalmeChialamberto, Ceres, Traves e Varisella. Sono intervenuti i rappresentanti degli operatori sanitari, dei sindacati, dei parroci e di varie associazioni del territorio. 


Si è iniziato con i ringraziamenti del Comitato agli intervenuti e al sindaco di Lanzo per la concessione della sala. Successivamente sono state presentate le slide realizzate dal Comitato sulla situazione attuale dei servizi sanitari nelle Valli. 
Successivamente i partecipanti si sono confrontati con i sindaci sulla situazione attuale dell'Ospedale. Numerosi e di alto livello gli interventi ed interessanti le proposte scaturite. È emersa soprattutto la volontà del territorio di procedere unito nelle richieste da fare alla Regione Piemonte.  

Questo il riassunto degli interventi:

MARINO POMA – COMITATO (SLIDE): Dopo una breve storia di come è nato e si è sviluppato l’Ospedale di Lanzo, viene evidenziato che negli anni si è assistito alla continua perdita di servizi sanitari, fino alla situazione attuale che, con la sospensione post covid-19, li vede praticamente azzerati. Viene poi evidenziato il problema della proprietà dell’edificio che ospita l’ospedale, ancora in capo all’Ordine Mauriziano e non ancora acquisito dalla Regione Piemonte. Si manifestano preoccupazioni sulla preannunciata revisione da parte della Regione, della rete ospedaliera piemontese, prevista per settembre, visto che le revisioni per l’ospedale di Lanzo si sono sempre rivelate sinonimo di tagli. Si auspica invece una riorganizzazione della medicina territoriale in modo da creare maggiore sinergia con la rete ospedaliera. Vengono evidenziati gli obbiettivi del Comitato che sono quelli di far scaturire proposte per la gestione della sanità nelle Valli e supportare i rappresentanti istituzionali sulle istanze per il territorio.  


TINA ASSALTO – SINDACO DI LANZO: Il sindaco di Lanzo presenta quanto fatto fino ad oggi in difesa dell’ospedale. Nell’ultima assemblea generale dell’ASL TO4, a fronte di un bilancio in perdita per 24 milioni di euro, che segue la perdita di 18 milioni dell’anno precedente, i sindaci hanno bocciato all’unanimità la gestione finanziaria dell’ASL. Tale situazione ha portato alle dimissioni del Direttore generale che lascerà l’incarico dopo l’estate. Vengono evidenziate le attuali  carenze in tutti i reparti dell’Ospedale di Lanzo, la situazione delle prenotazioni degli esami clinici che attualmente si può fare solo on line, la presenza di una forte mobilità passiva dei pazienti verso altre ASL, i tempi di attesa biblici per operazioni anche semplici (3 anni per catarratta) ed in generale il non rispetto dell’ASL dei parametri prefissati come obbiettivo. Rimarca la mancanza di anestesisti all’ospedale di Lanzo nonostante due nuove assunzioni e richiede che il Punto di Primo Intervento, in riapertura dal 1 agosto, riparta con medici interni e non con cooperative. Ricorda che la strategia nazionale aree interne ha previsto fondi per la medicina territoriale che ci si appresta a sfruttare e auspica l’acquisto da parte della Regione dell’immobile ospitante l’Ospedale per il quale l’Ordine Mauriziano ha richiesto 10 milioni di Euro. Comunica che sono stati stanziati dall’Asl 3 milioni di euro per la messa in sicurezza della struttura che però sono stati utilizzati solo in parte. Conclude dicendo che le due Unioni Montane hanno già inviato una lettera informale congiunta alla dirigenza ASL, contenente le richieste per il territorio. Prevede di fissare a breve un incontro con l’Assessore regionale alla Sanità per fare il punto della situazione.
DANIELA MAJRANO – SINDACO DI VIU’: conferma l’opportunità di sfruttare i fondi messi a disposizione dal programma strategia aree interne che però può intervenire solo sulla medicina territoriale. Osserva però che il miglioramento ed il potenziamento dei servizi territoriali non possono prescindere dalla presenza dell’Ospedale di Lanzo sul territorio. Se durante la pandemia non ci fosse stato l’Ospedale di Lanzo a fare da valvola di sfogo, l’Ospedale di Ciriè sarebbe esploso. Comunica che alla domanda fatta al direttore ASL Ardissone, se fosse a conoscenza dello smantellamento dei servizi dell’ospedale a Lanzo, lo stesso ha risposto che non gli risultava. La presenza attuale sul territorio delle Valli di numerosi turisti conferma l’appetibilità del territorio dal punto di vista turistico. Anche durante la pandemia si è osservato un aumento della popolazione dovuto allo spostamento dalla città alla montagna. A fronte di questo movimento non si può prescindere dal mantenimento dei servizi sanitari in montagna. Conclude dicendo che le istituzioni ed il Comitato devono camminare insieme e uniti per raggiungere gli obbiettivi preposti.
GIUSEPPE GIACOMELLI – SINDACO DI GROSCAVALLO: si dice d’accordo sul fatto che l’incremento della popolazione deve andare di pari passo con l’incremento dei servizi dati. Osserva che l’Ospedale di Lanzo, a differenza di quello di Ciriè, ha ampi margini di espansione non avendo intorno alla struttura edifici che ne limiti l’ampliamento.

MAURO GARBANO – SINDACO DI ALA DI STURA: Ringrazia il Comitato che esiste da10 anni e resiste presentando le proprie istanze. Considera importante l’appoggio della popolazione alle istituzioni per le battaglie sul fronte della sanità. Conferma che i sindaci sono pronti a tutte le azioni necessarie per difendere l’ospedale ma che serve la presenza della gente per appoggiare tali azioni.
IMMA BELLEZZA – OSS OSPEDALE: Conferma che il periodo della pandemia è stato vissuto molto male dal personale all’interno dell’Ospedale, con tensioni e paure dovute all’eccezionalità della situazioni. La speranza più grande è che al più presto ritorni tutto alla normalità. Si rivela fiduciosa nell’operato delle istituzioni e del Comitato. Conferma che ad oggi l’Ospedale di Lanzo, non avendo più Pronto Soccorso, dipende totalmente da Ciriè per i ricoveri. I pazienti arrivano a Lanzo dopo aver passato giorni nel Pronto Soccorso di Ciriè e sono sollevati dall’avere un letto in Ospedale. La tristezza dei pazienti è quella di non poter avere le visite dei propri cari che possono accedere solamente a turni scaglionati. Concorda che il Pronto Soccorso a Lanzo sia una riosrsa importante da riaprire appena possibile.
FRANCO RUBIOLA – MEDICO: Interviene come medico e come rappresentanza locale di Italia Viva. Comunica che la formazione ha redatto una riflessione sulla sanità che ha messo a disposizione del Comitato. Osserva che presto i problemi economici legati alla pandemia saranno rilevanti e per questo non ritiene possibile ripristinare tutto come prima per l’Ospedale di Lanzo. Quella che ha manifestato maggiori carenze è la medicina territoriale rispetto a quella ospedaliera. La salute riguarda molto la politica e la non decisione porta a scompensi disastrosi. Propone di verificare insieme cosa è meglio per le strutture del territorio per predisporre un paino aziendale, sostenibile economicamente, da proporre all’ASL e alla Regione.
SERGIO GENINATTI TOGLI – CONSIGLIERE MEZZENILE: Ritiene che bisogna essere concreti sulle proprie richieste. Il Covid 19 ci ha ricordato che l’Ospedale di Lanzo ha un sacco di problemi. Da anno vengono sottratti servizi e reparti. Un Ospedale si definisce tale solo se è presente un forte Reparto di Medicina. I medici delle cooperative a cui è stato dato l’incarico di presidiare la struttura in orario notturno costano 750 euro a notte, costo assolutamente non sostenibile. La prima battaglia da fare è quella di far tornare alla piena operatività il reparto di Medicina che attualmente ospita solamente 21 pazienti su 50 posti disponibili. Rileva che la mancanza di un anestesista fisso in ospedale non permette di usare bene nemmeno le diagnostiche presenti. La TAC per esempio non può essere usata per esami che prevedono il liquido di contrasto.
RORI SFORZA – VICE SINDACO FIANO: Ritiene che il problema dell’Ospedale sia da affrontare alla base. Se le azioni della dirigenza ASL hanno indebolito la struttura, bisogna pretendere che il nuovo direttore la rinforzi, anche richiedendo ufficialmente la nomina di una persona capace e disponibile.
SERGIO BRETTI – EX PRIMARIO ONCOLOGIA ASL TO4: Specifica le motivazioni che hanno portato a spostare il Day Hospital Onco-ematologico da Lanzo a Ciriè. Conferma che la zona di Lanzo ha ottime potenzialità grazie a una buona viabilità e alla struttura presente, pur con la necessità di modifiche. Concorda sulla necessità di una uniformità di proposte sul territorio.
VALERIA ASTEGIANO – GIORNALISTA: Osserva che gli ospedali non potranno più essere quelli di prima della pandemia. Serve ridisegnare totalmente le infrastrutture del territorio  partire da reti internet funzionanti a capaci, al fine di integrare al meglio le potenzialità inespresse.
ENRICA VALFRE’ – SEGRETARIA CGIL TORINO: Da lanzese ringrazia il Comitato ed i sindaci per il lavoro che stanno facendo. Osserva che presto verrà messo mano a tutto il comparto sanitario ed è indispensabile il pieno accordo del territorio per ottenere il più possibile. E’ necessaria la presenza degli ospedali sia come presidio sanitario che come fonte di occupazione per i dipendenti. Si richieda la nomina di un direttore ASL che conosca il territorio e abbia competenza diretta. Afferma che la buona sanità costa ma è uno degli aspetti irrinunciabili della vita.
CARLO MUSETTI – COMITATO E VOLONTARIO FARO: Ribadisce la necessità di collegamento tra il presidio sanitario di Lanzo e di Ciriè. E’ d’accordo sul fatto che le infrastrutture siano necessarie. Soprattutto quando quelle viarie sono inadeguate a lunghi spostamenti. Chi deve fare radioterapia dalle testate di valle è costretto a ore di percorso per raggiungere la sede dell’Ospedale di Ivrea, unico luogo nell’ASL in cui tali trattamenti vengono fatti.
TINA ASSALTO – SINDACO DI LANZO: Concorda sul fatto che le politiche territoriali debbano essere di ampio respiro ma rimarca che le specificità dei singoli territori debbano essere difese e salvaguardate.
SILVANA SABAA – COMITATO ED EX RESPONSABILE HOSPICE LANZO: Osserva che i momenti difficili devono contribuire ad insegnare qualcosa. L’ospedale di Lanzo negli anni ha subito riduzioni e non si può pensare di avere quanto era presenta 20 anni fa. Le Valli di Lanzo però hanno bisogno di un Ospedale e, anche se deve essere migliorata la medicina territoriale, questo non può prescindere dalla presenza di una struttura efficiente, dotata di Pronto Soccorso, e che risponda ai bisogni dei cittadini.
La riunione si è conclusa alle 11.00 con i ringraziamenti del Comitato agli intervenuti e con la proiezione del breve filmato “IL CONDANNATO” realizzato dai valligiani nel 2012 per difendere il proprio Ospedale da chi voleva cancellarlo.
Il messaggio contenuto nel video è diventata la ragione di esistere del Comitato ed è adesso più che mai attuale. LA SANITA' PUBBLICA E' UN BENE DI TUTTI E CHI LA LIMITA O LA NEGA DEVE ESSERE FERMATO.